Città antiche: storia e sviluppo
- Rossana
- 8 ore fa
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Continuiamo il racconto della storia e dello sviluppo delle città antiche, il primo articolo di questa serie lo trovate a questo link.
Le caratteristiche geografiche hanno plasmato lo sviluppo urbano dell'antichità,
un esempio sono le città delle pianure mesopotamiche (come Uruk e Babilonia) e le città fortificate e in altura dell'area egea (come Mallia e Micene).
La disponibilità di spazio, le esigenze difensive e le diverse concezioni del potere hanno influenzato l'organizzazione, la monumentalità e la funzione di questi primi insediamenti urbani.

Città antiche: diversi modelli urbani
Mesopotamia: Le città si espandevano ampiamente nelle pianure, con la principale sfida costruttiva limitata all'erezione di robuste mura per contenerne l'espansione.
Area Egea (Grecia e Creta): La montuosità del territorio imponeva scelte insediative diverse.
Le città venivano fondate preferibilmente su aree collinari, non solo per non sottrarre spazio prezioso all'agricoltura e all'allevamento, ma anche per garantire un'evidente supremazia strategica e il controllo del territorio circostante e del mare.
Questo modello, caratterizzato da città fortificate su alture, si diffuse poi in tutta l'Europa mediterranea e continentale.
Mallia: centro minoico con urbanistica quotidiana
La città cretese di Mallia, situata sul versante settentrionale, rappresenta l'assetto urbanistico tipico dei centri minoici.
Dominata dal massiccio palazzo reale (circa 8000 mq), organizzato attorno a un vasto cortile centrale, una tipologia comune anche a Cnosso e Festo.
Mallia aveva un'antica rete viaria preesistente al palazzo, costituita da un anello di circa un chilometro da cui si diramavano strade urbane e direttrici verso il mare e le necropoli. L'organizzazione spaziale della città rifletteva quella del palazzo, con una densità maggiore nella parte occidentale (residenze) e più rada in quella orientale (magazzini e servizi).
A differenza delle monumentali città vicino-orientali (con le loro ziggurat), l'urbanistica e l'architettura minoica di Mallia mostravano una dimensione più quotidiana e meno imponente.
Questo è attribuito in parte a una nuova mentalità occidentale che non riconosceva ai sovrani un'origine semi-divina tale da giustificare edifici colossali.
Micene: città fortificata micenea
Le popolazioni micenee, dal temperamento fiero e bellicoso, proiettavano queste caratteristiche nella struttura delle loro città, tutte arroccate su alture difendibili e circondate da mura di impressionante grandiosità.
A differenza delle mura vicino-orientali, quelle micenee avevano finalità spiccatamente difensive e di controllo del territorio, rispondendo a necessità quotidiane piuttosto che a motivazioni religiose o di culto.
L'acropoli di Micene, fortificata dalla metà del XIV secolo a.C., è un esempio emblematico. Posta sulla sommità scoscesa di una collina, dominava la valle sottostante e controllava un'importante via di comunicazione.
L'acropoli introduceva il concetto di una città difensiva, con l'organizzazione urbanistica che ruotava attorno all'unico polo del palazzo reale.
Il palazzo, adattandosi al terreno, si sviluppava lungo l'asse est-ovest e rappresentava il centro del potere politico, militare e religioso.
Intorno al palazzo si estendevano quartieri residenziali (forse per nobili), con abitazioni semplici. La viabilità era abbastanza regolare, con vie strette e una maglia quasi ortogonale. La presenza di un'unica via di accesso, la celebre Porta dei Leoni, sbilanciava tutta la rete comunicativa verso ovest.
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