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Raffaello La Scuola di Atene

  • Immagine del redattore: Rossana
    Rossana
  • 17 lug
  • Tempo di lettura: 6 min

Aggiornamento: 2 ago

Di Raffaello Sanzio - La Scuola di Atene
Di Raffaello Sanzio - La Scuola di Atene - https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4406048

Inno alla filosofia e alla scienza


La "Scuola di Atene" è uno degli affreschi più celebri di Raffaello Sanzio, dipinto tra il 1509 e il 1511 nella Stanza della Segnatura, una delle quattro stanze vaticane commissionate da Papa Giulio II.


Questo affresco non è solo una rappresentazione artistica, ma un vero e proprio manifesto del pensiero rinascimentale, che celebra l'armonia tra fede e ragione, tra sapere antico e quello cristiano.


Contesto e commissione


Ci troviamo nel pieno Rinascimento, un periodo di grande fermento culturale e artistico,

in cui c'era un rinnovato interesse per l'antichità classica.


Papa Giulio II, un pontefice colto e ambizioso, desiderava decorare le sue stanze private con opere che riflettessero la grandezza della Chiesa e la sintesi tra il sapere sacro e profano.


La Stanza della Segnatura era originariamente destinata a ospitare la biblioteca e lo studio del Papa, il tema generale della decorazione era la rappresentazione delle quattro facoltà del sapere umano:


la Teologia (rappresentata dalla "Disputa del Sacramento")

la Filosofia (la "Scuola di Atene")

la Poesia (il "Parnaso")

 la Giustizia (le "Virtù Cardinali e la Legge")


Raffaello, giovane ma già affermato, fu chiamato a Roma e, in un breve lasso di tempo, realizzò questi capolavori che avrebbero segnato la storia dell'arte.


Composizione e prospettiva


La prima cosa che colpisce è la maestosità della composizione e la sua impeccabile prospettiva.


Raffaello crea uno spazio architettonico grandioso e illusionistico, che ricorda le basiliche romane, con volte a botte, nicchie e statue classiche.


Le linee prospettiche convergono verso un punto di fuga centrale, dove si trovano le due figure principali, creando un senso di profondità e ordine:


punto di fuga: situato tra Platone e Aristotele, evidenziando la loro centralità nel dibattito filosofico


architettura: ispirata all'architettura romana classica (si dice che Donato Bramante, architetto della Basilica di San Pietro, abbia fornito consulenza a Raffaello), suggerisce l'eternità e la razionalità del sapere


Personaggi e la loro disposizione


La "Scuola di Atene" è una vera e propria galleria di ritratti, dove Raffaello ha immaginato di riunire i più grandi pensatori dell'antichità classica, da filosofi a matematici, da astronomi a geografi.

Ogni figura è rappresentata in un'azione o in una posa che ne riflette il pensiero o la disciplina.


Gruppo centrale: Platone e Aristotele


Platone: al centro, a sinistra, è raffigurato con il dito puntato verso l'alto, a simboleggiare il suo idealismo e la ricerca del "mondo delle idee" (il mondo intelligibile).

Tiene in mano il Timeo.

Si ritiene che il suo volto sia un ritratto di Leonardo da Vinci, un omaggio di Raffaello al suo illustre predecessore.


Aristotele: al centro, a destra, con la mano aperta verso terra, indica la sua filosofia basata sull'osservazione del mondo sensibile e sull'esperienza (l'empirismo).

Tiene in mano l'Etica Nicomachea.


Queste due figure sono il fulcro del dipinto, rappresentando le due principali correnti del pensiero filosofico antico.



Figure di sinistra (concentrate sul divino, il razionale e il matematico)


Socrate: in piedi, con una veste verde, dialoga con un gruppo di giovani.


Pitagora: in primo piano, seduto, intento a scrivere su un libro, circondato da studenti che osservano le sue teorie matematiche.

Dietro di lui, un uomo con la barba (si pensa Eraclito o Anassagora) osserva con scetticismo.


Parmelide e Zenone: forse i due uomini dietro Pitagora, dibattendo.


Empedocle: la figura con la corona e il papiro.


Eraclito: seduto da solo in primo piano, appoggiato a un blocco di marmo, in una posa pensosa e malinconica.

Si pensa sia un ritratto di Michelangelo, aggiunto da Raffaello in un secondo momento, come ulteriore omaggio a un genio contemporaneo. La sua postura isolata riflette la sua filosofia della "guerra di tutti contro tutti" e della costante mutazione.


Diogene il Cinico: sdraiato sui gradini, simbolo del disprezzo per le convenzioni sociali e del rifiuto dei beni materiali.


La sua posizione è eccentrica ma centrale nella composizione.


Ipazia (o Aspasia di Mileto): la figura femminile con la veste bianca, in piedi dietro Pitagora, rivolta verso l'osservatore.

È l'unica donna nel dipinto e la sua presenza è interpretata come simbolo della conoscenza femminile.

Alcuni la identificano come la filosofa e matematica neoplatonica Ipazia di Alessandria, altri come Aspasia, compagna di Pericle e figura intellettuale di spicco.


Figure di destra (concentrate sull'osservazione, la natura e l'applicazione pratica)


Euclide (o Archimede): in primo piano, curvo su una lavagna, insegna la geometria con un compasso, circondato dai suoi allievi.

Si pensa che il suo volto sia un ritratto di Donato Bramante, l'architetto del nuovo San Pietro, un altro omaggio.


Zoroastro: con la sfera celeste in mano a simboleggiare l'astronomia.


Tolomeo: con la sfera terrestre in mano a simboleggiare la geografia.


Raffaello (autoritratto): l'artista stesso si è inserito nel gruppo di destra, con un berretto scuro, guardando direttamente lo spettatore.


Il Sodoma: un altro artista contemporaneo di Raffaello, forse la figura con la veste chiara accanto a Zoroastro.


La Scuola di Atene è ricca di simbolismi:


-il dipinto trasmette un profondo senso di armonia ed equilibrio, sia nella composizione che nel messaggio. Rappresenta l'equilibrio tra il mondo delle idee (Platone) e quello della realtà empirica (Aristotele), mostrando come entrambi siano essenziali per la comprensione umana


-sebbene sia un affresco vaticano, celebra il sapere pagano. Questo riflette la visione rinascimentale secondo cui la conoscenza umana, anche quella non cristiana, è una via per avvicinarsi alla verità divina. La filosofia antica non è in contrasto con la teologia, ma ne è un presupposto o un complemento


-le figure sono rappresentate in modo monumentale ma dinamico, con espressioni e gesti che rivelano la loro individualità e il loro pensiero. È un inno all'ingegno umano e alla sua capacità di comprendere il mondo


-l'architettura, le statue di Apollo e Minerva (rappresentanti la ragione e la saggezza) nelle nicchie, e la scelta dei personaggi, testimoniano il profondo recupero e apprezzamento del mondo classico, visto come fonte di ispirazione e conoscenza


Raffaello mostra qui la sua piena maturità artistica:


maestria nella prospettiva: l''uso della prospettiva lineare è impeccabile e crea uno spazio incredibilmente realistico


armonia cromatica: i colori sono luminosi, ma allo stesso tempo morbidi e armoniosi, creando un'atmosfera serena e maestosa


chiaroscuro: l'uso sapiente delle luci e delle ombre modella le figure, conferendo loro volume e tridimensionalità


ritrattistica: la capacità di Raffaello di rendere le espressioni e i tratti individuali di ciascun personaggio è eccezionale, quasi anticipando la ritrattistica moderna.


La "Scuola di Atene" non è solo un'opera d'arte, ma un compendio visivo del sapere universale, un dialogo tra le diverse discipline e le diverse epoche.


Raffaello, con la sua ineguagliabile maestria, è riuscito a condensare in un'unica immagine la complessità e la ricchezza del pensiero umano, rendendo omaggio ai giganti dell'antichità e, al contempo, celebrando la rinascita intellettuale del suo tempo.


È un'opera che continua a ispirare e ad affascinare, invitandoci a riflettere sulla ricerca della verità e sulla bellezza della conoscenza.



Il cartone preparatorio della "Scuola di Atene"


Conservato presso la Pinacoteca Ambrosiana di Milano è un'opera di importanza monumentale, quasi pari all'affresco stesso che si trova nella Stanza della Segnatura in Vaticano.

Non si tratta di una semplice bozza, ma di un'opera d'arte a sé stante, un documento eccezionale che ci offre una finestra privilegiata sul processo creativo di Raffaello e sulle sue intenzioni originali.



Raffaello Sanzio Cartone Scuola di Atene
Raffaello Sanzio Cartone Scuola di Atene Di Christelle Molinié - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=83507366

Il cartone non è una copia esatta dell'affresco, ma piuttosto una fase cruciale del processo creativo.


La sua analisi rivela alcune differenze significative che offrono preziose intuizioni:


-assenza di Eraclito (Michelangelo): la differenza più notevole è l'assenza della figura di Eraclito in primo piano, identificato come Michelangelo. Nel cartone, lo spazio occupato da Eraclito è vuoto.

Ciò suggerisce che Raffaello aggiunse questa figura in un secondo momento, forse come omaggio (o scherzoso tributo) a Michelangelo, suo rivale e contemporaneo che stava lavorando alla Cappella Sistina.

Questo dimostra la flessibilità del processo creativo di Raffaello, che poteva ancora introdurre modifiche significative anche dopo la preparazione del cartone


-dettagli dei volti: mentre molti volti sono già ben definiti e riconoscibili (come Leonardo/Platone e Bramante/Euclide), altri potrebbero essere meno rifiniti o leggermente diversi rispetto all'affresco finale.

Questo è naturale, dato che il cartone serviva principalmente per la composizione e i volumi, mentre i dettagli più fini e le sfumature espressive potevano essere perfezionate direttamente sull'affresco


-autoritratto di Raffaello: la figura dell'autoritratto di Raffaello è già presente nel cartone, indicando la sua intenzione di inserirsi tra i grandi pensatori sin dalle prime fasi di ideazione



Raffaello Sanzio

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