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L'articolo

  • Immagine del redattore: Rossana
    Rossana
  • 18 lug
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 24 lug

L'articolo

L'italiano possiede due articoli principali:


il determinativo (il) e l'indeterminativo (un).


A questi si aggiunge il partitivo, formato da una preposizione articolata (es. del).

Si riconosce anche l'esistenza dell'articolo "zero", quando il sostantivo è usato senza articolo.


L'articolo


Gli articoli concordano con il sostantivo in genere (maschile, femminile) e, per il determinativo, anche in numero (singolare, plurale).


L'indeterminativo non ha plurale.


Le loro forme variano a seconda del suono iniziale della parola seguente (sostantivo o aggettivo).


Articolo Determinativo:


  • maschile singolare:

    il: davanti a consonante (es. il cane)

    lo: davanti a s + consonante, z, gn, ps, x, i semiconsonante (es. lo sparo, lo zio, lo gnomo, lo psicologo, lo xilofono, lo iato)

    l': davanti a vocale (es. l'albero, l'uomo)


  • maschile plurale:

    i: davanti a consonante (es. i cani)

    gli: davanti a s + consonante, z, gn, ps, x, i semiconsonante, e vocale (es. gli spari, gli zii, gli uomini). Eccezione: gli dei (plurale di dio)


  • femminile singolare:

    la: davanti a consonante e i semiconsonante (es. la casa, la iena)

    l': davanti a vocale (es. l'arte, l'urna)


  • femminile plurale:

    le: davanti a qualsiasi suono (es. le case, le arti).




Articolo Indeterminativo (solo singolare):


  • maschile:

    un: davanti a vocale e consonante (es. un arco, un cane). Non vuole apostrofo

    uno: davanti a s + consonante, z, gn, ps, x, i semiconsonante (es. uno sparo, uno zio)


  • femminile:

    una: davanti a consonante (es. una casa)

    un': davanti a vocale (es. un'arte). Vuole sempre l'apostrofo


L'articolo non è una parte del discorso universale; lingue indoeuropee antiche (come il latino) ne erano prive.

L'articolo si sviluppò dal pronome dimostrativo.


Il greco lo acquisì precocemente.

Il latino non lo aveva, e fu acquisito solo dalle lingue romanze (italiano, francese, spagnolo, portoghese) dalla frammentazione del latino parlato.

Le lingue germaniche (es. inglese, tedesco) hanno anch'esse acquisito l'articolo. L'inglese ha una sola forma per il determinativo (the) e l'indeterminativo (a/an) data l'assenza del genere grammaticale.

Le lingue slave (es. il russo) non possiedono l'articolo.

Questa differenza crea difficoltà nella traduzione: dal latino o russo all'italiano è necessario integrare gli articoli, mentre da lingue con articoli (inglese, tedesco, francese, spagnolo) la corrispondenza non è sempre esatta.


Usi regionali e dialettali

L'articolo il deriva dal pronome dimostrativo latino ille.

Le varianti (es. lo) servono a evitare successioni anomale di fonemi.


Nei dialetti, l'articolo ha la stessa base ma con esiti propri (es. er nel romanesco, o nel napoletano). In gran parte dell'Italia centrale e meridionale, lo o o si usano davanti a qualsiasi consonante.


In sardo, l'articolo determinativo deriva da un pronome latino diverso (ipse), rivelando il suo carattere di lingua autonoma.


Articolo Determinativo (il): Deriva da un dimostrativo attenuato e indica qualcosa di ben determinato o già noto a chi parla e chi ascolta (es. Sorge il sole, Leggi il libro che ti ho consigliato).


Articolo Indeterminativo (un): Deriva dal numerale uno e segnala indeterminatezza o indefinitezza, indicando una persona o cosa presa fra molte, o non ancora nota (es. Una stella ha attirato la mia attenzione). Fornisce il plurale all'articolo un, che ne è privo (es. un uomo → degli uomini).


Opposizione Determinativo vs. Indeterminativo


La scelta dipende dal contesto.


Possono riferirsi a un'intera categoria (es. Lo sportivo / Uno sportivo deve essere leale). L'indeterminativo può avere anche un valore espressivo (es. C'è un fumo che non si respira).

L'articolo può anche sostantivare altre parti del discorso (aggettivi, pronomi, verbi, avverbi, congiunzioni, interiezioni, intere proposizioni).


Articolo Partitivo (del): È una preposizione articolata (di + articolo) che indica una parte di un tutto o di un insieme (es. del pane, degli amici). Ha affinità con i pronomi indefiniti. È frequente come oggetto, meno come soggetto (soprattutto posposto), e raro con complementi indiretti. Spesso può essere sostituito da un aggettivo indefinito o omesso (es. Ho compiuto alcune ricerche / ricerche di storia).


Articolo "Zero": L'uso del sostantivo senza articolo. È più esteso nella lingua scritta e letteraria e nel passato. Risponde a scelte stilistiche ed è obbligatorio o preferibile in certi costrutti:


vocativi ed esclamazioni (es. Ragazzi, tacete!).

apposizioni (es. L'on. X, presidente del consiglio...).

enumerazioni e antitesi (es. libri, giornali, riviste; Giorno e notte).

modi di dire antichi (es. Cosa fatta capo ha).

espressioni con verbo + nome-oggetto (es. aver fame, dare modo).

molti sintagmi preposizionali (es. a piedi, in casa, con gioia).



L'uso dell'articolo con i nomi propri

Generalmente, i nomi propri non dovrebbero essere preceduti dall'articolo perché già individuali e determinati. Tuttavia, l'uso è variabile.


  • Nomi personali: di norma senza articolo (es. Giorgio, Anna). Le eccezioni includono l'uso colloquiale in alcune regioni (la Rosa, il Luigi), e quando il nome è accompagnato da aggettivo o determinazione (il Carlo Magno, la Firenze di Dante).


    Nomi geografici: i nomi di città sono quasi sempre femminili e senza articolo (es. Roma), tranne eccezioni (il Cairo). Possono averlo se accompagnati da aggettivi o complementi. Nelle enumerazioni e con la preposizione in si omette. I nomi di squadra di calcio sono preceduti dall'articolo (es. il Bologna, la Roma).


    Nomi propri come appellativi: quando un nome proprio acquisisce un valore comune, è introdotto dall'articolo (es. un Ercole, un Einstein).


Dubbi linguistici


  • Cognomi: l'uso dell'articolo con i cognomi (es. il Manzoni) è più comune per i personaggi storici o del passato, ma la tendenza attuale limita questo uso. Alcuni personaggi notissimi sono spesso senza articolo (es. Garibaldi, Verdi). I prenomi di sovrani, scrittori e pittori sono senza articolo (es. Dante, Leonardo), ma con il cognome hanno l'articolo (es. l'Alighieri).


    Ordine Nome/Cognome: la norma è Nome + Cognome (es. Giuseppe Bianchi). L'ordine Cognome + Nome (Bianchi Giuseppe) è di uso amministrativo/burocratico, e in elenchi alfabetici dovrebbe essere accompagnato da una virgola (Bianchi, Giuseppe).


    Articolo con nomi stranieri: le regole generali valgono anche per i nomi stranieri. Tuttavia, bisogna prestare attenzione ai fonemi specifici di ogni lingua (es. lo charme dal francese, il check-up dall'inglese). La "h" può essere muta (es. l'hidalgo) o aspirata (es. lo hardware). La "j" e i nessi come "sh" o "sch" seguono regole di adattamento specifiche per l'articolo. La "w" può essere una semiconsonante (es. il whisky) o equivalere a "v" (es. il wurstel).



Le preposizioni articolate

Cinque preposizioni proprie fondamentali (di, a, da, in, su) e, meno costantemente, con, si fondono con l'articolo determinativo (il, lo, la, i, gli, le) formando le preposizioni articolate. L'articolo è la parte che varia.


  • di + articolo: del, dello, della, dei, degli, delle.

  • a + articolo: al, allo, alla, ai, agli, alle.

  • da + articolo: dal, dallo, dalla, dai, dagli, dalle.

  • in + articolo: nel, nello, nella, nei, negli, nelle.

  • su + articolo: sul, sullo, sulla, sui, sugli, sulle.

  • con + articolo: col (solo per il maschile singolare col = con il), mentre le altre forme (collo, colla, coi, cogli, colle) sono generalmente evitate per chiarezza e per la possibile confusione con altre parole.

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